

Bentornati sul mio blog, come state?
Su IG ho già toccato l’argomento più volte, in realtà non molto piano, devo ammettere! Però questa cosa che le tasche da strumento di emancipazione femminile sono diventate strumento per discriminare le donne mi da piuttosto fastidio.
E allora, da brava secchiona punk come amo definirmi, ho deciso di scrivere un articolo qui sul blog fatto a modino. Raccogliendo un po’ di storia e qualche dato. Iniziamo.
Partiamo dal principio
Siamo nel Medioevo, e regna la parità: infatti sia gli uomini che le donne portavano borse di stoffa o pelle legate alla cintura, per portare i propri averi. Erano un po’ come i moderni marsupi, che ne sono un’evoluzione.
Probabilmente si faceva così anche nei tempi antichi. Una una borsa simile ritrovata addosso a Otzi, la mummia di un uomo preistorico scoperta nel 1991 nel Ghiacciaio del Similaun fa pensare proprio a questo.
Dal XIII secolo in poi le borse vennero nascoste nei vestiti per ragioni di sicurezza. Le città aumentavano di dimensioni rapidamente e ladri divennero molto più abili a rapinare le persone per strada senza che queste se ne accorgessero.
Così nelle giacche degli uomini e nelle sottogonne delle donne si iniziarono a cucire fessure e spiragli per accedere alle prime tasche, che erano simili a piccole borse appese internamente ai vestiti. Un po’ come nei camici da laboratorio odierni.
Fu solo alla fine del Seicento che le tasche vennero cucite ai vestiti degli uomini, nei cappotti, nei panciotti e nei pantaloni. In modo molto simile a come le conosciamo oggi.
Nei vestiti femminili, invece, non accadde lo stesso: le donne continuarono a portare piccole sacche rimovibili che venivano legate in vita e infilate tra i molti strati delle gonne.
Nei dipinti settecenteschi non si vedono quasi mai, perché dovevano rimanere nascoste, ma erano molto decorate e capienti. Potevano contenere tantissime cose curiose, un po’ come nelle borse delle donne di oggi: kit da cucito, cibo, chiavi, occhiali, orologi, bottigliette di profumo, pettini, denaro, il necessario per scrivere un biglietto e tabacchiere.
E in pratica venivano usate proprio come le moderne borse. Spesso se ne indossavano addirittura due contemporaneamente! Come la moda di qualche anno fa…
I cambiamenti dovuti alla Rivoluzione Francese
Dopo la Rivoluzione Francese, alla fine del Settecento, lo stile degli abiti femminili cambiò. Le linee divennero più aderenti al corpo, gonne incluse, e la linea della vita negli abiti si alzò notevolmente. Nacque il cosiddetto “stile impero” in cui non c’era più spazio per le tasche femminili com’erano state fino a quel momento.
Però le donne avevano ancora bisogno di un modo per portare i propri oggetti personali e così entrarono in uso le borsette. Erano più simili a sacchetti che alle borse come le conosciamo oggi, di stoffa e molto decorate. Spesso venivano realizzate con delle reti che davano la forma e una stoffa che faceva da fodera e impediva agli oggetti di uscire.
In inglese erano chiamate “reticules“, parola che voleva essere una contrazione di “ridiculous“, cioè “ridicolo”, perché gli uomini le consideravano un accessorio frivolo. Gli unici abiti femminili ottocenteschi che avevano tasche nascoste nelle gonne erano quelli delle bambine, delle donne anziane e delle donne della classe operaia.
Un altro accessorio utilizzato in sostituzione delle tasche dalle donne nell’Ottocento, almeno nel Regno Unito, era la “chatelaine”. Era un tipo di spilla che veniva fissata alla cintura e da cui pendevano vari oggetti grazie a catenelle metalliche. In questo modo, e a differenza delle borsette, questi strumenti mettevano tutto in mostra. Nelle borsette invece rimanevano ben nascosti. Si chiamava chatelaine, letteralmente “castellana”, perché doveva servire a trasportare tutti gli oggetti di cui una padrona di casa poteva aver bisogno nel corso della giornata. Si arrivava anche a 12 o 13!
Ovviamente facevano molto rumore ed erano decisamente scomodi.
Arriviamo al dunque
È stato lo storico e giornalista inglese Paul Johnson a dichiarare che i pantaloni e le tasche crearono un nuovo tipo di disuguaglianza tra uomini e donne. Le chatelaines e le borsette limitavano il movimento delle donne e rendevano più complicato cercare gli oggetti, dato che tenevano occupate le mani o le braccia.
Però la moda femminile ha spesso remato contro, ed era quasi sempre fatta da uomini. Coincidenze? Pensate che lo stilista francese Christian Dior, nel 1954, disse: «Gli uomini hanno le tasche per tenerci le cose, le donne per decorazione».
Anche le tasche maschili hanno subito cambiamenti: fino al Settecento erano cucite all’interno dei vestiti per non lasciar intravedere il contenuto. Nell’Ottocento invece avere delle tasche cucite all’esterno dei vestiti, a vista, divenne un segno di ricchezza e ostentazione. Pensate al taschino da orologio, che se troppo discreto veniva messo in evidenza dalla catena attaccata all’orologio.
Tasche negate = potere irraggiungibile?
Il fatto che i vestiti da donna non avessero tasche o le abbiano tuttora molto piccole è un residuo del sessismo del passato. Ma è anche una faccenda politica.
Passando dalle grandi tasche alle borsette le donne ebbero più difficoltà a trasportare in modo sicuro i loro oggetti. Questo minava la loro indipendenza nello spazio pubblico.
Alla fine dell’Ottocento le tasche divennero finalmente una questione da femministe.
Nel 1881 venne fondata a Londra la Society for Rational Dress: si opponeva ai corsetti e proponeva pantaloni larghi per dare alle donne maggiore libertà di movimento. I vestiti chiesti dalla Society avevano anche molte tasche visto che negli abiti maschili dell’epoca potevano essercene anche 15 diverse. Le tasche da donna della Society for Rational Dress erano ampie e permettevano di tenerci dentro le mani. Un gesto considerato generalmente poco educato e femminile.
Un articolo uscito nel 1899 sul New York Times scriveva come la civiltà stessa sia fondata sulle tasche e che il genere femminile non avrebbe mai potuto competere con quello maschile fino a quando non le avesse avute. All’epoca erano davvero associate alle lotte per i diritti politici delle donne, tanto che in un altro articolo del 1910 sottolineava che i vestiti delle suffragette ne fossero pieni. Ancora negli anni Cinquanta le donne si lamentavano per la mancanza di tasche. Gwen Raverat, intagliatrice nipote di Charles Darwin scrisse : «Perché non possiamo avere tasche? Chi lo proibisce? Abbiamo il suffragio femminile, perché dobbiamo ancora essere inferiori agli uomini?».
Numeri e jeans boyfriend
Oggi di tasche nei vestiti da donna ce ne sono molte, e a volte anche spaziose, anche se in generale, soprattutto per quanto riguarda i pantaloni, non sono grandi come quelle degli uomini.
I jeans boyfriend, letteralmente i jeans del fidanzato, hanno una forma maschile, sono più morbidi, con il cavallo basso, la gamba dritta e spesso la vita alta. Ma le tasche sembrano non coincidere con l’equivalente maschile. E c’è chi ci ha fatto uno studio, metro alla mano.
The Pudding infatti afferma che “se i boyfriend jeans fossero fatti davvero per un uomo, avrebbero le tasche frontali profonde almeno 23 centimetri”
E per affermarlo ha misurato le tasche di 80 paia di jeans da uomo e da donna.
Risultato? Le tasche dei jeans da donna sono il 48% più corte e il 6,5% più strette delle tasche degli uomini indipendentemente dallo stile e dal modello.
Il motivo non è ben chiaro. Forse perché è dato per scontato che le donne difficilmente rinunciano alla borsa. O forse per non danneggiare il mercato delle borse e borsette. O perché si da per scontato che alle donne le tasche non servono.
È inutile negare, però, che nel 2018 (anno delle misurazioni) questi pretesti sono anacronistici. Le donne sono impegnate, e hanno bisogno di portare le cose con la stessa facilità degli uomini. E visto che non è né difficile né oneroso rendere funzionali le tasche delle donne, qual è il motivo di tutte queste tasche inutili, o peggio finte, negli abiti femminili?
Bene, siamo giunti alla fine, tutti vivi? È uscito un articolo più lungo di quanto mi aspettassi, ma era necessario per inquadrare il problema. Farete più caso alle tasche da oggi?