Oggi ti raconto la moda anni ’80

Torniamo al nostro viaggio nella moda, e dopo anni 2000 e anni ’90, continuiamo ad andare indietro nel tempo e oggi parliamo della moda dei mitici anni ’80.

Io li ho vissuti poco, anche se ci sono nata, ma certe cose rimangono impresse anche se si è molto molto piccoli.

E adesso ve le racconto.

Definizione

Negli anni ottanta si assistette a una ridefinizione completamente nuova della professione dello stilista. Non bastava più essere un buon artigiano e creare capi di ottima fattura e qualità. Seguendo l’esempio delle più sofisticate strategie pubblicitarie, occorreva dare un’immagine accattivante del proprio prodotto.

La moda degli anni ottanta era caratterizzata dal culto del successo e dell’efficienza. Il quadro è stato tuttavia completato dalle tendenze eversive dei punk e degli altri gruppi della cultura urbana giovanile. Si sviluppò inoltre la corsa alla forma fisica, e anche per persone non più giovani si crearono indumenti casual presi dall’abbigliamento sportivo. In questo periodo la moda diventò definitivamente internazionale. Ridotta l’importanza della haute couture francese, ogni nazione sviluppò uno stile differente. In particolare Europa furono l’Italia, la Germania e l’Inghilterra a fare da apripista. Ma contemporaneamente sono emerse gli Stati Uniti, con il loro stile classico contemporaneo, e soprattutto il Giappone.

L’ideale di bellezza femminile si isporava alla donna sportiva e snella, muscolosa e ambiziosa. Doveva essere di successo sia nel privato che nel pubblico, grazie anche al fatto di essere sempre vestita adeguatamente.

Completo giacca/pantalone: in questi anno il movimento femminista fece un grandissimo progresso, modificando radicalmente la realtà sociale delle donne e portandole ad ottenere l’approvazione di leggi riguardo l’aborto, la parità dei sessi sul lavoro e il divorzio. Le donne si fanno largo nel mondo del lavoro indossando tailleur in cui spalle e pantaloni venivano messi ben in evidenza per lasciare intravedere la silhouette. E’ il periodo del power dressing.

Foto: www.sartorialeonardo.it

Aerobica e l’athleisure: proprio ora inizia la mania della forma fisica. Jane Fonda diventa la portavoce di questo segmento e diventa popolare grazie ai video-tutorial in cui pratica questa disciplina. Anche l’abbigliamento si allinea a questa corrente, e compaiono presto body in lycra sgambatissimi indossati rigorosamente sopra i fuseaux, scaldamuscoli sia sui polpacci che sulle braccia, tutti rigorosamente in tessuti tecnici e fluo. O con fantasie accese e geometriche.

Foto: www.bodyevidence.net

I paninari di Milano: in Italia la moda anni ’80 è stata segnata dal movimento dei paninari. Movimento inizialmente nato a Milano, ma poi diffusosi in tutta Italia.
Era uno stile fondato sul consumo, e consumismo, che coinvolse poi ogni aspetto della vita di tutti i giorni. Si caratterizzava dall’ossessione per un abbigliamento assolutamente griffato, rigorosamente costoso e di marca. Il paninaro indossava giacconi imbottiti di Moncler, scarponcini Timberland, modelli super sportivi come le Superga colorate o le Vans, jeans Levi’s o in velluto mille coste di Stone Island, camice a quadri e maglioni colorati.

Foto: curiosando708090.altervista.org

Accostamenti di colori coraggiosi: le tonalità più gettonate sono il fucsia e il turchese, il blu elettrico, il verde acido e il giallo fluo.

Foto: curiosando708090.altervista.org

accessori

Occhiali: negli anni’80 sono enormi, sia da sole che da vista, con montature spesse, colorate, con brillantini o borchie metalliche oppure nella classica forma aviatore. Quelli firmati Ray Ban divennero oggetto del desiderio dopo il film Top Gun, anche se il vero merito dell’introduzione nell’aeronautica di questi occhiali è del Generale John A. Macready.

Foto: pinterest

Borse che divennero iconiche: i marchi più ricercati e desiderati sono made in Italy di Fendi e Gucci a cui si affianca anche Chanel, grazie alla rimodernizzazione del brand fatta da Karl Lagerfeld a partire dal 1983. Famosissima oggi l’iconica “Birkin” di Hermès nel 1984, ispirata ad uno stile meno formale e rigoroso.

Foto: donna.fanpage.it

Cintura: è l’accessorio che descrive al meglio glianni ’80 alta e con una maxi fibbia al centro, viene abbinata ad abiti, maglioni o cardigan per valorizzare il punto vita e far risaltare le spalline imbottite.

Foto: www.vogue.it

Trucco e capelli: gli occhi sono i grandi protagonisti. Sottolineati da matita e ombretto coloratissimi e il trucco viene sfumato verso l’esterno per ottenere un effetto alla “occhi di gatto”.

Si usano tonalità intense, dal fucsia al corall. Il blush fondamentale e caratteristico, e veniva applicato in generose pennellate sugli zigomi. Le labbra si portano vivaci, con tinte rosate e aranciate. Immancabile è il gloss profumato, i rossetti diventano anche lucidi e perlati. Regna sovrana la permanente, che diventa molto popolare a fianco di cotonature selvagge ed esagerate. I capelli, lunghi o corti che siano, dovevano essere voluminosi . A questo si affianca anche il frisè, facilmente replicabile grazie alla commercializzazione delle prime piastre per capelli.

Foto: http://www.chicstyle.it

Insomma, erano anni esagerati, eccessivi, coloratissimi e carichi di accessori. Non si salvava niente da questi eccessi, nemmeno trucco, unghie, capelli e occhiali. E tante catene, color oro, portate a cascate e sovrapposte su polsi, in vita come cintura e come collana.

Erano anni spensierati e con una musica indimenticabile, ma le spalline enormi delle giacche e le cofane di capelli cotonati e pieni di permanente li lasciamo nel passato, che dite? Alla prossima!

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