

Recentemente ho realizzato una gonna per una cliente, approfondirò meglio su IG, ma la particolarità di questa gonna, oltre al taglio, è il tessuto. Un tessuto stile Burberry. E allora o pensato, perché non parlarne qui sul blog?
Quindi indossiamo il nostro miglior accento inglese, accettiamo una tazza di thè, e iniziamo!
Storia
XIX secolo
Il marchio Burberry nasce nel 1856 da un ventunenne Thomas Burberry. Apprendista di un importante sarto, aprì il suo primo negozio a Basingstoke, nell’Hampshire in Inghilterra. La sua idea era di creare abbigliamento progettato per proteggere dalle condizioni del clima britannico.
Nel 1870 si specializza in prodotti raffinati e di gusto e nello stesso anno apre il suo primo emporio. Nel 1888 inventa e brevetta il gabardine. Era un materiale di fibre miste con cui realizzare cappotti e abiti pesanti. Era traspirante ma impermeabile, e rappresenta una vera rivoluzione nel settore dell’abbigliamento contro le intemperie. Che fino a questo momento era pesante e scomodo da indossare.
Nel 1891, la Thomas Burberry & Sons apre il primo negozio a Londra. L’edificio in cui era ospitato il negozio è ancora di proprietà Burberry. Fino a poco tempo fa ospitava la direzione generale, successivamente spostata in “Horseferry House” a Westminster, dietro il Parlamento Britannico.
Il primo ad utilizzare il gabardine Burberry è stato l’esploratore polare norvegese, zoologo e vincitore del premio Nobel per la pace, il dott. Fridtjof Nansen durante una spedizione nel Circolo Polare Artico. Era il 1893. Dopo questo evento il marchio diventa presto testimone di imprese sportive, estreme ed eroiche.
Ad esempio, nel 1895 Burberry diventa produttore delle divise delle forze armate britanniche fino al la seconda guerra mondiale, dove modificò lo stile del proprio cappotto per venire in contro alle necessità dell’esercito. Non aveva bottoni, era chiuso in vita da una cintura ed era realizzato in gabardine.
Anche il comandante Edward Maitland, nel 1908, indossa il gabardine Burberry per volare dal Crystal Palace alla Russia a bordo di una mongolfiera. Coprì una distanza di 1117 miglia in 31 ore e mezza. In quell’occasione stabilisce il record della distanza più lunga percorsa sorvolando il mare e il record britannico di volo a lunga distanza.
XX secolo
Proprio nel 1901 compare il logo del Cavaliere Equestre, accompagnato dalla scritta latina “Prorsum” (“avanti”). E nel 1911 Burberry arriva una nuova impresa: Burberry equipaggia il capitano Ronald Amundsen per la spedizione al Polo Sud. Sarà il primo uomo a portare a termine l’impresa, anche grazie a Burberry?
Nel 1920 compare per la prima volta il Burberry Check, il disegno scozzese che da allora contraddistingue molti prodotti. Oggi è iconico. È diventato celebre nel secondo dopoguerra grazie al famoso trench indossato da Humphrey Bogart in Casablanca. Un altro caso in cui il cinema è stato determinante nel rendere celebre un capo d’abbigliamento.
Nel 1955 Burberry viene acquistata dalla Great Universal Stores (poi GUS plc), azienda proprietaria dei negozi londinesi Argos e Homebase; il cambio di proprietà però determina l’inizio di un lento declino.
XXI secolo
L’azienda viene ristrutturata e riportata agli antichi splendori solo nel 2000, grazie all’americana Rose Marie Bravo e alla sua intuizione di utilizzare come testimonial Kate Moss. Anche la creatività dello stilista Christopher Bailey ha avuto un peso importante.
Questo nuovo successo e l’aumento delle vendite sono state favorite anche dal lancio di una linea di profumi che aprirà nuovi settori di mercato.
Dal dicembre 2005 Burberry Group plc è quotato alla Borsa di Londra e nel luglio 2006 Rose Marie Bravo lascia l’incarico ad un’altra americana, Angela Ahrendts. Con l’ingrato compito di ridurre le perdite causate dalla contraffazione. Problema diffusissimo anche oggi.
Oggi
Dal 12 marzo 2018 il nuovo direttore creativo è il designer italiano Riccardo Tisci, proveniente da 12 anni in Givenchy.
Il trench Burberry
Questo famosissimo capo spalla nasce durante la prima guerra mondiale, ed è caratterizzato da un design funzionale. Le spalline erano pensate per agganciare le attrezzature militari, come guanti, fischietti, l’anello a D delle granate. La pattina frangivento era studiata per essere un’ulteriore protezione durante l’azione e la patta antipioggia serviva a far scorrere via in fretta la pioggia. Negli anni ’20 viene introdotto il motivo tartan classico Burberry nelle fodere degli impermeabili.
Stile
Il primo obiettivo di questo marchio è sempre stato l’abbigliamento a prova di clima britannico. Ben lungi dal vendere beni di lusso, il fondatore della maison si concentra fin dall’inizio su capi ideali per l’outdoor. Il successo arriva quando le sue creazioni cominciano a circolare negli ambienti militari britannici e prima ancora tra gli esploratori. Come dicevamo prima, è sinonimo di imprese eroiche, sportive, di ricerca o militari non importa, purché condotte in condizioni estreme.
Ancora oggi lo stile sportivo, di vita all’arai aperta, si legge chiaramente nel carattere del marchio. Accanto però ad un’aura sport-chic, tipico della nobiltà inglese. I materiali di qualità fanno da padrone, accanto ai capi spalla sartoriali e agli iconici cappotti compaiono però capi streetwear, piumini, felpe ma anche abiti da sera.
Curiosità
1- Il motivo tartan di Burberry, ufficialmente noto come Haymarket Check deve il suo nome alla strada in cui è stato aperto il primo negozio Burberry londinese ed è il design più identificativo del marchio. Immediatamente riconoscibile sia su una sciarpa che su una borsa, il motivo a quadri è nato come fodera del trench negli anni 20. Per decenni, è stato cucito esclusivamente nei cappotti di Burberry, poi è passato a rivestire negli anni 60 anche ombrelli, sciarpe e cappelli.
2- Nemmeno il colore, crema tendente al beige, è dovuto al caso. Questa tonalità, che il fondatore di Burberry, ha fortemente ricercato, studiato, migliorato è stata una scelta azzeccata. È infatti un colore genderless, senza stagione, senza target generazionale, senza nel tempo della moda, quello che non ingiallisce mai. Senza tempo, ma sempre giusto. Mentre il tipico colore fumo di Londra non è mai stato preso in considerazione.
3- Occorrono oltre 100 passaggi e tre settimane per realizzare un solo cappotto. Gli artigiani che li realizzano sono altamente qualificati: ci vuole un anno di formazione solo per imparare a cucire il complesso colletto. Gran parte del lavoro viene svolto a mano, come la piega sul retro del cappotto e i dettagli dei polsini e delle cinghie.
Confesso che Burberry non è fra i miei marchi preferiti, ma ne riconosco la fattura ottima, la qualità e lo stile indubbiamente riconoscibile anche ad un kilometro di distanza .
Bene, siamo giunti alla fine di questo racconto, tutti vivi? Lo so, è stata una storia un po’ tecnica, ma la storia d’altro canto è questa e spero di non avervi annoiato.
A presto!