Colore azzurro: significati e curiosità

Ma sapete che è tanto che non parliamo di colori? Su IG approfondiamo spesso, e ora torno a parlarne anche qui.

Prendete i viveri, come di consueto, e iniziamo!

Definizione

L’azzurro indica il colore del cielo sereno; è più intenso del celeste e più chiaro del blu (detto anche turchino). Dal punto di vista artistico ed emotivo viene considerato un colore freddo.

I confini tra azzurro, celeste e blu sfumano l’uno nell’altro, come avviene sempre per i colori che si distinguono per una tonalità più chiara o più scura (rosso e il rosa) e per colori posti accanto nello spettro visibile (giallo e arancione).

Pensate che una ricerca ha dimostrato come diversi osservatori italiani impieghino indifferentemente i tre termini, per indicare le tonalità intermedie tra i tre colori. In questa ricerca, l’azzurro veniva distinto in maniera netta dal blu solo quando quest’ultimo assumeva tonalità molto scure; analogamente, l’azzurro veniva distinto con sicurezza dal celeste solo quando quest’ultimo veniva presentato con tonalità molto chiare.

Questo colore è collocato tra il colore verde e il colore indaco nello spettro luminoso.

Etimologia

Il nome deriva dal termine persiano لاژورد (lâžvard, lâžavard), in riferimento al colore del lapislazzulo. Dalla stessa etimologia derivano termini di altre lingue che però non corrispondono esattamente all’italiano.

In inglese il termine “azure” indica un azzurro molto chiaro, ai confini con il celeste e non è percepito come termine basico di colore, ma come sfumatura del blu (come per un italiano lo è il turchese).

In spagnolo il termine “azul” indica sia il blu che l’azzurro.

Cenni storici

Il colore azzurro ha la storia in comune con il blu, essendone una sfumatura più chiara e attenuata. Per questo motivo, in questo articolo, per quanto riguarda la storia di questo colore mi limiterò al poche nozioni e cenni.

Parleremo della storia del colore blu in modo approfondito nel prossimo articolo.

Quindi, velocemente, colore blu è associato a due delle più grandi caratteristiche naturali della Terra: il cielo e l’oceano. Ma non è sempre stato così. Alcuni scienziati ritengono che i primi esseri umani fossero in realtà daltonici e potessero solo riconoscere il nero, il bianco, il rosso.

E solo successivamente il giallo e il verde. Di conseguenza, i primi umani senza alcun concetto di colore blu non avevano parole per descriverlo.

Ciò si riflette anche nella letteratura antica, ad esempio nell’Odissea di Omero, viene descritto l’oceano come un “mare rosso vino”.

Antichità e Medioevo e giorni attuali

Il blu è stato inizialmente prodotto dagli antichi egizi che hanno capito come creare un pigmento permanente per le arti decorative.

Gli egiziani tenevano questa tonalità in grande considerazione e la usavano per dipingere ceramiche, statue e persino per decorare le tombe dei faraoni.

Il colore rimase popolare in tutto l’Impero Romano e fu usato fino alla fine del periodo greco-romano (332 aC-395 dC), quando nuovi metodi di produzione del colore iniziarono ad evolversi.

Il colore blu ha continuato ad evolversi per i successivi 6000 anni, e alcuni pigmenti sono stati utilizzati anche dai grandi maestri dell’arte per creare alcune delle opere più famose. Oggi continua ad evolversi, con l’ultima variante scoperta meno di un decennio fa, il YinMn scoperto dal professor Mas Subramanian e dal suo studente Andrew E. Smith all’Oregon State University.

Note di carattere

Il colore azzurro è associato al chakra della gola e rappresenta la creatività attraverso la comunicazione, l’espressione, il dire.

L’azzurro diventa il colore che ci accompagna quando vogliamo dar vita a qualcosa attraverso l’espressione verbale. Stimola la pacatezza, aiuta il senso di centratura e ci rende più estroversi, più aperti verso l’esterno e più propensi a comunicare.

È perfetto anche per chi necessita di diplomazia e ha bisogno di affrontare un argomento tenendo in considerazione tutte le parti in causa. L’azzurro apre gli orizzonti in questo senso, permette di accogliere le parole ricevute e sblocca quelle in uscita.

Curiosità

Di recente è emerso che nelle statistiche degli ultimi 100 anni, l’azzurro è il colore preferito da oltre il 50% degli europei.

È molto utilizzato sia nelle campagne marketing sia in quelle pubblicitarie. A questo proposito si è osservato come i sonniferi, il cioccolato al latte e molti prodotti per la pulizia vendono di meno se sulla confezione non c’è almeno un piccolo fregio celeste.

Chi lo ama

L’azzurro simboleggia la ricerca, l’eterna insoddisfazione nei confronti di ciò che si vede attorno a sé. Allo stesso tempo, questo colore porta alla riflessione e quindi all’interiorizzazione: utilizzarlo o indossarlo dona grande fiducia, nei confronti dell’attività che si sta svolgendo e nelle proprie capacità.

Nell’espressione artistica e psichica trova la sua massima realizzazione: l’azzurro porta a vivere con maggiore intensità i sentimenti e le emozioni, a rimanere più nella dimensione psichica piuttosto che fisica.

Porta le persone che lo utilizzano ad affidarsi con maggiore facilità alla vita stessa, alle cose che accadono, chiedendosi il perché degli avvenimenti e non rassegnandosi alle solite giustificazioni.

Chi ama l’Azzurro tende ad avere un comportamento armonioso verso l’ambiente e le persone che lo circondano. Anche se difficilmente rimane pienamente soddisfatto del mondo in cui vive, rimane comunque una piena fiducia nelle proprie capacità.

E permette, attraverso l’espressione artistica e psichica, di trovare pieno appagamento. Chi si avvicina a questo colore ha un’innata capacità di riflessione che si manifesta sia prima che dopo una sua azione. Gli amanti dell’azzurro sono spesso molto abili a far tesoro delle proprie esperienze.

Chi lo rifugge

Abbiamo detto che questo colore porta all’espressione e all’apertura nei confronti delle situazioni. Chi non lo ama, o non lo tollera proprio, tende a chiudersi in se stesso e a rifiutare l’esterno.

Non riesce a reagire in maniera positiva alle situazioni della vita ed entra in una forma mentale negativa che lo porta a percepire tutte le situazioni come pesanti e difficili.

Ad esempio, quando ci accorgiamo di trovarci in una situazione difficile, dove la mente tende a mostrarci solo il lato negativo, l’azzurro dona nuova espressione.

Ci aiuta con nuova visione, una nuova modalità di esprimersi, sia con se stessi che con gli altri.

Chi rifugge l’azzurro fa molta fatica a stare solo, anche se mostra chiusura verso l’esterno: preferisce avere la possibilità di sfogare rabbia contro chi ha attorno piuttosto che isolarsi. E tende a non imparare dai propri errori.

Chi rifugge questo colore è, inoltre, incline ad essere poco tollerante e accomodante.

Reagisce spesso con animosità e chiusura mentale alle situazioni spiacevoli e poco soddisfacenti. Sovente è propenso a essere aggressivo e iroso, soprattutto quando non ha la possibilità di sfogarsi. E la diretta conseguenza è quella di rifugiarsi nell’autocommiserazione.

E nella moda?

È stato eletto tra i colori dell’anno dal Pantone Color Institute per il 2021. Quindi è di super tendenza.

A seconda delle sfumature e delle tonalità si adatta bene a tutte le carnagioni, è un colore spesso associato ai neonati, ma è anche il colore della camicia formale per eccellenza. Dopo quella bianca.

È un colore elegante, luminoso, professionale e deciso. È molto versatile, pensate che si usa negli abiti da sera e cerimonia, in ufficio sotto un tailleur, nell’abbigliamento sportivo, come divisa delle forze armate o come camicie di medici e chirurghi.

Si abbina bene al bianco, al nero, al crema e le varie tonalità di bianco sporco e al rosa. E all’arancione o al rosso per un effetto esplosivo.

Attenzione invece ad abbinarlo al grigio o al beige, qui fare uno scivolone è un attimo.

No con il marrone, proprio no.

E sebbene sia un colore più estivo, ideale per camicie e camicette o abiti leggeri e primaverili, negli ultimi anni si sta manifestando anche su cappotti e giacche pesanti. E sui piumini non solo sportivi.

Finalmente, aggiungerei.

Eccoci dunque alla fine, voi cosa ne pensate? Lo indossate?

Ci vediamo presto con un nuovo articolo!

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