Che cosa ho addosso se mi metto il jersey?

Abbiamo tanto parlato di t-shirt, di magliette: quindi parliamo del tessuto che di solito la costituisco, il jersey.

Definizione

Il Jersey non è esattamente un tessuto, cioè realizzato a telaio con trama e ordito, ma una stoffa realizzata a maglia rasata, a nido d’ape. Il nome si riferisce alla gran parte dei prodotti della maglieria industriale realizzati su macchine circolari di finezza (in inglese gauge) elevata.

Storia

Verso la fine del XVI secolo la maglieria fu protagonista di un salto tecnologico che rivoluzionò il modo di produrre. William Lee, un pastore protestante proveniente da una cittadina inglese del Nottinghamshire, riuscì a riprodurre attraverso la meccanica il movimento delle dita delle donne che lavoravano a maglia a mano. Inventò infatti un macchinario dalle caratteristichesicuramente innovative per l’epoca.

Però non era ancora utilizzato nella moda . Alla fine del XIX secolo gli abitanti, per lo più pescatori, di un’isola situata in Gran Bretagna, nella Manica, utilizzavano indumenti realizzati in una maglia pesante, molto morbida e naturalmente elastica nel quotidiano e nel lavoro.

Questo tessuto così utilizzato venne chiamato Jersey, dal nome dell’Isola stessa. Non fu però subito utilizzato per l’abbigliamento e la moda.

Coco Chanel

Fu Coco Chanel, nel periodo fra le due guerre, la prima ad utilizzare il Jersey per realizzare capi di moda. E per di più nel mondo dell’abbigliamento femminile. Fino ad allora il jersey era ritenuto inadatto alla sartoria e troppo economico. Adatto forse solo all’abbigliamento intimo.

La famosa stilista iniziò ad usarlo inizialmente perché era un tessuto economico e facile da trovare durante le guerre mondiali. Ma continuò ad usarlo anche in seguito, ormai stilista affermata e famosa, perché ne apprezzava le caratteristiche e la possibilità di realizzare capi confortevoli e con un’ ottima vestibilità.

“Creo una moda in cui le donne possano vivere, respirare, sentirsi comode e sembrare più giovani” disse Chanel in una frase celebre. E il jersey si adatta perfettamente a questa filosofia.

Esistono due versioni della storia dell’inizio dell’utilizzo del jersey da parte di Coco:

  1. Chanel acquistò dall’industriale tessile Jean Rodier una partita di jersey lavorato a macchina col quale iniziò a realizzare i suoi capi.
  2. Il contratto sottoscritto per Rue Cambon prevedeva che il negozio vendesse solo cappelli, perché vi era già nei paraggi un negozio d’abbigliamento. Non essendo a quell’epoca il jersey considerato materiale per vestiario da donna, pare che Chanel abbia utilizzato questo trucco per aggirare i termini contrattuali.

Produzione

Viene prodotto con macchine per maglieria, non a telaio ma con una lavorazione a maglia, cioè con l’intreccio di un filo, ottenuto con ferri, uncinetti o macchine per maglieria, nel quale il filato forma delle anse o boccole, allineate una di fianco all’altra a costituire una riga.

Proprio per questo risulta elastico sia in lunghezza che in larghezza e se realizzato a catena ha caratteristiche di indemagliabilità.

Caratteristiche, proprietà e benefici

Il Jersey, proprio per il fatto di essere realizzato a maglia, risulta elastico indipendentemente dal filato utilizzato.

Questa caratteristica può essere migliorata quando vengono utilizzate per la sua realizzazione anche percentuali di Elastan. Questa componente lavora rendendo questo tessuto particolarmente adatto alla confezione di abbigliamento sportivo, in cui serve una grande comodità per lo svolgimento degli esercizi e dell’attività fisica in generale.

Si presenta molto morbido al tatto, non si gualcisce ed è in grado di modellarsi perfettamente alle varie forme del corpo.

Lastoffa in Jersey può essere realizzata con pesi diversi, e quindi presentare caratteristiche diverse. Può essere più o meno pesante e quindi adatta ad usi e applicazioni diverse.

Quando viene realizzato a catena, quindi con una particolare tecnologia, presenta anche la caratteristica di essere indemagliabile. Questo significa che, una volta creato un foro o una rottura nel tessuto, il foro non si allarga e non perde la maglia e quindi non si disfa.

In quali materiali si realizza il Jersey ?

Il Jersey si realizza in qualunque tipo di filato:

  1. in cotone: presenta un aspetto opaco, morbido ed elastico.
  2. in lino: aspetto opaco, morbido ed elastico, spesso ha un aspetto melange.
  3. in lana: viene utilizzato per con le stesse caratteristiche del jersey cotone ma adatto a climi più freddi.
  4. in viscosa: aspetto lucido e cadente, utilizzato principalmente per vestiti femminili.
  5. in poliestere e poliammide: colori brillanti, molto elastico, soprattutto se realizzato con percentuali di elastan.

Sostenibilità

Il jersey è sostenibile se il filato di partenza, con il quale viene realizzato, è sostenibile. Quindi sicuramente in lino, cotone e viscosa, perché sono fibre di origine naturale e vegetale. Il lino, abbiamo già detto in un post dedicato, è la fibra sostenibile per eccellenza, seguono cotone e viscosa che comunque sono di origine vegetale e a fine ciclo vitale comunque si decompongono.

In poliestere è molto meno sostenibile, perché non si degrada a fine vita, molto spesso non è riciclabile, e disperde fibre plastiche al lavaggio.

Perché vestirsi con il jersey?

  1. A seconda che sia realizzato in lana o in cotone potrà essere invernale od estivo.
  2. Sarà sintetico se realizzato in poliestere, o naturale se realizzato in cotone, o artificiale se realizzato in viscosa.
  3. È confortevole come nessun tessuto potrà mai essere.
  4. Sarà più o meno pesante, elastico, liscio o lavorato a seconda del tipo di intreccio delle maglie. Quindi ha molteplici tipi di finiture, lavorazioni e aspetti finali.
  5. Presenterà caratteristiche ottimali di traspirabilità e assenza di odori, freschezza, comfort quando realizzato in Microfibra di Poliammide. Ma anche in cotone.

Applicazioni principali

Trova applicazione in tutti i campi: abbigliamento, molto spesso intimo e pigiameria, ma anche magliette, pigiami, felpe, vestiti. Maglieria, quindi cardigan, abiti invernali, felpe, vestiti per neonati. Abbigliamento sportivo e costumi da bagno. Arredamento e teleria da casa, biancheria per letto. Come fodera e sostegno per tecnofibre. Accoppiato a cuoio e gomma nelle calzature.

Nella speranza di esserevi stata utile vi mando un abbraccio, al prossimo articolo!

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