Che cosa ho addosso se mi metto della LANA?

Benvenuti ad uno spiegone su uno dei materiali più comuni, che indossiamo ogni giorno, ma sappiamo davvero cosa sia?

Bene, mettetevi comodi che inizia il viaggio. Potrebbe essere un po’ lungo, tutto ciò che ruota attorno a fibre e tessuti mi affascina e tendo a diventare logorroica. Quindi recuperate i viveri di prima necessità e via che si parte.

La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini, conigli, camelidi (cammelli, lama, vigogna, alpaca…) e produzioni minori da yak e antilope tibetana.È una fibra nobile, naturale, usata da sempre proprio per le sue proprietà di termocoibenza. Infatti le sue fibre vaporose e spesse trattengono tanta aria e proprio questa aria ci fa stare al calduccio in inverno.

È una fibra traspirante e molto confortevole per il corpo, e non isola solo dal freddo: le popolazioni desertiche la utilizzano anche di giorno per isolarsi dal sole e dal caldo. È una fibra elastica, igroscopica e idrorepellente. L’Australia ne è il maggiore produttore, assieme a Nuova Zelanda e Regno Unito.

In abbigliamento la possiamo trovare sia come maglieria, ovvero un maglione, sia come tessuto quindi giacche, pantaloni o cappotti. Può essere rasata o un po’ pelosina, dipende dai trattamenti finali che vengono applicati e dalla composizione del filato. Inoltre, essendo naturale è anche biodegradabile, quindi una volta che viene scartato un capo in lana impatta molto meno sul pianeta terra di un capo interamente o parzialmente in poliestere.

Da dove arriva allora questo meraviglioso materiale? Dagli animai: si allevano, si tosano e il vello viene raccolto e lavorato. Gli animali tosati tornano alla loro vita alleggeriti e pronti ad affrontare la stagione calda. Questa è lana vergine.

Può derivare da animali macellati, e prende il nome di lana di concia. Qui l’animale viene macellato per l’alimentazione, e si recupera il vello.

Poi c’è la lana rigenerata o riciclata: vengono utilizzati i cascami della produzione, cioè i pezzetti che cadono dalla produzione di lana vergine. E si aggiungono alla lana macinata che viene recuperata dai maglioni di lana che buttiamo via. O dalle giacenze di magazzino. Questo è un procedimento molto affascinante oltre che sostenibile. In aziende preposte ci stono gli stracciaioli che separano tutto il giorno tessuti per fibre e colori, recuperando ogni pezzetto di lana. Poi questi “scarti” vengono macinati e filati nuovamente. E poi diventano nuovi tessuti o maglioni. Senza produrre nulla di nuovo e senza coloranti, perché spesso il colore è già nella fibra selezionata all’inizio della filiera. Anni fa era considerata lana di seconda scelta e in effetti capitava che queste fibre più corte facessero si che il maglione pungesse la pelle. Ma la tecnologia è migliorata tantissimo, soprattutto negli ultimi anni, e oggi sono fibre di ottima qualità. E tutto ciò viene prodotto qui vicino, a Prato, in Italia.

Abbiamo stabilito dunque che la lana è un bellissimo materiale. Ma ha dei lati negativi? Purtroppo si, ad esempio se un capo viene lavato in modo scorretto si restringe. Capitato anche a voi vero? Per questo motivo spesso trovate una piccola percentuale di poliestere nella composizione. Serve a stabilizzare il capo e a non farci morire di crepacuore ogni volta che laviamo il nostro maglione preferito.

Poi è appetibile alle tarme, ste maledette mangiano a quattro palmenti!

Infine in alcuni casi per ricavare la lana gli animali vengono maltrattati o addirittura uccisi. Esistono realtà in cui gli animali stanno bene e i tosatori stanno addirittura a piedi nudi per non far male alla pecora (o altra bestiola dal vello pregiato). E altri casi per niente virtuosi in cui durante la tosa le pecore vengono picchiate e maltrattate. E questo si applica sfortunatamente a tutti gli animali “da lana”. Quindi le persone che seguono una dieta vegana giustamente evitano la lana, non sapendo la provenienza perché non viene indicata in etichetta.

Quindi stilista, cosa faccio? Cosa compro? Quello che preferisci, quello che ti fa stare bene con te stessa, io non voglio dirti cosa fare o cosa comprare, non ho la verità in tasca. Magari! Ma vorrei darti gli strumenti per conoscere come stanno le cose e decidere in maniera informata cosa indossare e sentirti comunque a posto.

Bene, se siete arrivati fin qui e siete ancora vivi, vi aspetto alla seconda parte di questo argomento, dove approfondiremo i tipi di lana, che sono parecchi. Per oggi la smetto, vi avevo detto che sono logorroica!

Un bacio grande, buona giornata!

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