Approfondimenti: tessuti naturali perfetti in estate.

Continuiamo i nostri approfondimenti al solo scopo di sopravvivere al caldo estivo di luglio e agosto.

In barba al piano editoriale, che vorrebbe che diversificassi i temi del blog, ritengo più utile parlarvi di cosa indossare per non morire cotti nei vestiti. E sentirvi sempre a vostro agio nella vita quotidiana.

Abbiamo già parlato dei tessuti da evitare, possibilmente, che sono quelli sintetici, di derivazione plastica.

Oggi invece vi racconto di tessuti naturali ideali sempre, in realtà, e in particolare in estate.

Naturali perché sono di derivazione vegetale o animale, e quindi naturalmente traspiranti e freschi.

Iniziamo!

Tessuti naturali: cosa sono?

I tessuti naturali sono i più antichi al mondo e per qualche millennio sono stati anche i più utilizzati. Semplicemente perché c’erano solo quelli. Li possiamo dividere in due macro gruppi:

  1. derivati da piante vegetali che sono: cotone, lino, canapa, etc.
  2. ricavati da animali come lana, alpaca, seta, cashmere, pelle, etc.

Per l’estate ci concentriamo su cotone, lino, canapa e seta perché più freschi e idonei alla stagione calda. Anche se esiste il fresco di lana, che può essere considerato, se non proprio estivo, sicuramente primaverile.

Perché i tessuti naturali sono consigliati?

Le fibre naturali, e i tessuti che ne derivano, sono estremamente traspiranti e morbide. L’abbigliamento risulta molto leggero, ma nel contempo fornisce calore e protezione al corpo. Sono altamente traspiranti, quindi risultano freschi. Asciugano in fretta e non fanno sudare troppo, il calore esce dalle fibre evitando la creazione di ambienti umidi. Non trattengono il sudore ed evitano cattivi odori e proliferazioni di funghi e batteri. Spesso sono anallergici, proteggono dalle radiazioni solari e non intrappolano il calore nel corpo. Assorbono l’umidità e la rilasciano velocemente all’esterno, in una sorta di ventilazione naturale. Quindi non ci si fa la sauna dentro. Si lavano facilmente, asciugano rapidamente e non sempre necessitano di stiratura. Lino escluso, ma è il suo bello. Lo so, lo so, sono ripetitiva. Infine tutti i tessuti naturali sono biodegradabili.

Quando sono sconsigliati?

Quando sono richieste particolari prestazioni, in termini di resistenza, versatilità, isolamento o elasticità. Ad esempio in ambiti tecnici o sportivi altamente specializzati, come per i costumi da piscina che devono resistere al cloro. O per le mute da sub. Le caratteristiche infatti sono statiche, cioè non possono migliorarsi senza l’ausilio di sostanze chimiche.

Hanno costi di produzione più alti, soprattutto rispetto ai tessuti sintetici. In alcuni casi, come il cotone, la coltivazione è piuttosto impattante dal punto di vista ambientale. Si deve usare molta acqua e parecchi pesticidi. Ma per fortuna esiste il cotone biologico, molto meno impattante.

Ma quali sono questi tessuti?

Per riconoscerli affidatevi sempre alle etichette: per legge non possono mentire. E se non riconoscete un termine, leggete qui sotto.

Tessuti naturali di origine vegetale.

Cotone: è un tessuto naturale che deriva dalla pianta del cotone e dai suoi caratteristici fiocchi bianchi. È biodegradabile, ecologico, riciclabile, con una composizione al 95% di cellulosa. È un materiale leggero, morbido, resistente e ha elevate proprietà di assorbimento. Inoltre è ipoallergenico e quindi può essere utilizzato da chiunque, permeabile all’aria e traspirante e agevola la dispersione di calore corporeo. Questo fa si che sia un ottimo materiale per confezionare capi di abbigliamento per la stagione estiva calda.

Lino: anche questo tessuto è completamente vegetale, deriva dalla pianta del lino. È resistentissimo, ha una elevata capacità di assorbimento dell’umidità, è termoregolatore, asciuga velocemente. È inoltre anallergico e antibatterico, antistatico, antistress e resistente ali raggi UV. È la fibra che maggiormente rispetta l’ambiente: biodegradabile, la sua coltivazione preserva il suolo e non necessita di pesticidi chimici in quanto non attaccato da parassiti e necessita di poca acqua.

Canapa: è una fibra tessile ottenuta dal floema dei fusti delle piante di Cannabis sativa. La canapa per usi tessili ha un’antica tradizione in Italia, dov’era usata per realizzare corde e tessuti resistenti. I tessuti che derivano sono resistenti, termoisolanti e traspiranti insieme. Questo permette di stare al fresco d’estate e al caldo in inverno. Sono robusti ma morbidi, riflettono i raggi UV, sono anallergici e antisettici,

Tessuti naturali di origine animale.

Seta: è un tessuto naturale che deriva dal filo del baco da seta, quindi è un derivato animale. Nella maggior parte dei casi il baco viene ucciso prima dello sfarfallamento per evitare rotture nel filo. E ottenere un tessuto più pregiato. Questo rende la seta un tessuto naturale ma non vegano. Però rimane un tessuto biodegradabile, resistente, traspirante, leggero, morbido, fresco in estate e caldo in inverno.

Lana: anche questo tessuto è un derivato animale, dalla lana di vari animali e contrariamente a quello che si pensa, può essere un tessuto fresco ed estivo nella forma del fresco di lana. È un tessuto molto leggero che offre una maggiore traspirazione rispetto al cotone. È più morbido del lino, non irrita la pelle, è ipoallergenico, pratico, fresco e versatile. Non è vegano.

A mio parere sono tessuti consigliati tutto l’anno, ma soprattutto in estate proprio perché freschi, leggeri e traspiranti. E mantengono fresco anche il corpo che li indossa.

Sono indicati come freschi anche i tessuti artificiali, come la viscosa, ma ne parliamo bene in un prossimo articolo. Oggi vi ho già spremuto abbastanza.

Se poi vi viene voglia di approndire i vari tessuti e materiali, vi lascio il link ai miei articoli passati ma sempre validi su:

seta: che cosa ho addosso se mi metto della seta?

cotone:che cosa ho addosso se mi metto della seta?Che cosa ho addosso se mi metto del cotone?

lino: Che cosa ho addosso se mi metto del Lino?

lana: Che cosa ho addosso se mi metto della LANA?

A presto!

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